Dslam
Moderatore: Federico.Lagni
- Raistlin
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Cortesemnte mi spiegate esattamente 1) la funzione dei dslam, 2) in che modo si utilizzano. (io da brava scimmi, faccio solo lock & unlock xDD)
- andrewp
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Allora, iniziamo il percorso
A casa tua hai un PC che risponde agli standard Ethernet o USB, a cui puó essere collegato un modem oppure un router.
Dentro il router va a finire il cosiddetto "doppino" rj11 che esce dalla presa del telefono:

questo doppino porta segnali elettrici su svariate frequenze, quelle telefoniche sono filtrate sulla 0-4Khz, il restante é per ADSL:

il doppino, assieme a tutti i doppini della zona, arriva fino in centrale, dove é collegato ai connettori KRONE:

da questi connettori il doppino si "sdoppia" e va a finire negli apparati Voce per quanto riguarda la fonia e nei DSLAM per quanto riguarda i dati.
Questo é il retro di un DSLAM:

ogni cavo bianco raggruppa 32 doppini (mi pare
), ce ne sono 2 per blade quindi 64 doppini; ogni blade ha integrati 64 modem di conseguenza.
Il tuo modem/router di casa ha un corrispondente modem nel DSLAM, prima agganciano la portante e poi negoziano vari parametri della linea ed eventuali autenticazioni utilizzando PPP.
Quando la connessione é in piedi, tu vuoi navigare! Quindi il tuo PC costruisce il frame e lo invia al modem/router, che lo incapsula ed invia al DSLAM che, foto anteriore:

fa uscire tutto il traffico dei clienti in GigaEthernet (di solito).
Questo traffico in uscita attraversa poi gli apparati di distribuzione, quelli di core, fino ad arrivare a destinazione se il contenuto é all´interno dell´ISP, sia sugli snodi xIX (MIX,GIX...) se il contenuto é all´esterno.
La risposta al tuo pacchetto fa il giro inverso, torna nel DSLAM via GETH, rimodulata fra i modem fino al tuo PC.
nb. Ci sono DSLAM che hanno funzionalitá Voice/Data integrata.
Piú chiaro ora?!

A casa tua hai un PC che risponde agli standard Ethernet o USB, a cui puó essere collegato un modem oppure un router.
Dentro il router va a finire il cosiddetto "doppino" rj11 che esce dalla presa del telefono:

questo doppino porta segnali elettrici su svariate frequenze, quelle telefoniche sono filtrate sulla 0-4Khz, il restante é per ADSL:

il doppino, assieme a tutti i doppini della zona, arriva fino in centrale, dove é collegato ai connettori KRONE:
da questi connettori il doppino si "sdoppia" e va a finire negli apparati Voce per quanto riguarda la fonia e nei DSLAM per quanto riguarda i dati.
Questo é il retro di un DSLAM:

ogni cavo bianco raggruppa 32 doppini (mi pare

Il tuo modem/router di casa ha un corrispondente modem nel DSLAM, prima agganciano la portante e poi negoziano vari parametri della linea ed eventuali autenticazioni utilizzando PPP.
Quando la connessione é in piedi, tu vuoi navigare! Quindi il tuo PC costruisce il frame e lo invia al modem/router, che lo incapsula ed invia al DSLAM che, foto anteriore:

fa uscire tutto il traffico dei clienti in GigaEthernet (di solito).
Questo traffico in uscita attraversa poi gli apparati di distribuzione, quelli di core, fino ad arrivare a destinazione se il contenuto é all´interno dell´ISP, sia sugli snodi xIX (MIX,GIX...) se il contenuto é all´esterno.
La risposta al tuo pacchetto fa il giro inverso, torna nel DSLAM via GETH, rimodulata fra i modem fino al tuo PC.
nb. Ci sono DSLAM che hanno funzionalitá Voice/Data integrata.
Piú chiaro ora?!

Ultima modifica di andrewp il gio 29 gen , 2009 11:24 am, modificato 1 volta in totale.
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GRAZIE!!!!!!
Mi hai aperto la testa come pochi hanno fatto!!!^^
Ora ho capito bene le centrali axh (voce) e dslam (dati) e ho capito a ke minkia servono!!!!! (cioè avevo capito che raggruppavano x clienti..ma stop, ero convinto che fosse una cosa a L1, ma poi facevo :" come minkia fa ad esserlo ed a gestire il traffico"!!!!)
GRAZIE!!
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… ma vi state riferendo a qualche DSLAM in particolare? Perché la descrizione di Andrea mi ricorda i mini-DSLAM che probabilmente vengono installati oggigiorno (in posti "civili"), ma credevo che i DSLAM più impiegati oggigiorno in Italia si limitassero a fare raccolta L2 (ATM o Ethernet) e backhaul su apposito virtual path, nel caso ATM, o su apposita VLAN, nel caso Ethernet…
Siccome raccolgo informazioni scavando a zonzo per la rete, ma non ho alcuna esperienza "diretta", sarei curioso di sapere che notizie avete! (sì, mi metto anch'io nel numero dei curiosi
)
Ciao!
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- Raistlin
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guarda, il dlsam puoi (grossolonamente) definirlo come un "raccogli clienti", cioè per esempio mettiamo un quartiere intero ha Fastweb, nel dslam del quartiere (che si chiamera "dslam quartiere A") sono raggruppati tutti i clienti, poi il resto lo leggi sopra nella descrizione di Andrea ^^. Infatti (esempio sciocco) quando cade un dslam, un intera zona è giu.
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Le informazioni a mia disposizione infatti collimano con quelle fornite da Andrea, però c'è un livello di nebulosità in più 
Mi spiego: se ho ben capito, i DSLAM recenti (in reti recenti ed architettate in questo modo) sono L3 come scriveva Andrea, perciò dalle porte di backhaul si raccolgono già pacchetti IP. Questo ha una serie di conseguenze aggiuntive: devi decidere come assegnare gli indirizzi IP, come gestire le code (se vuoi scremare il traffico già a livello del DSLAM), che tipo di routing vuoi fare, e così via.
Sul DSLAM a cui sono attaccato io, con la mia ADSL NGI, tutto questo non accade. Tra il mio router ed il DSLAM in centrale vengono scambiate delle celle ATM su di un circuito virtuale; al DSLAM gli identificatori del VP e VC (i classici 8/35) vengono swappati con degli altri identificatori, le celle vengono trasportate come va meglio a Telecom fino al punto di consegna di competenza, dove i vari virtual path – che aggregano a loro volta una quantità di virtual circuit - vengono consegnati all'operatore, nel mio caso NGI. Poi è l'operatore a decidere se vuole portare le celle così come sono da qualche altra parte, o trasformare il traffico in traffico IP; se non vado errato, NGI preferisce restare in ATM fino a Milano.
Gli elementi che elaborano questo traffico ATM erano tradizionalmente i BRAS (broadband remote access server): di loro competenza è la gestione delle sessioni PPP (autenticando tramite Radius o TACACS+), la gestione del routing e così via. Lo stesso vale per le DSL Ethernet, salvo che Telecom consegna all'operatore dei frame Ethernet anziché delle celle ATM. (TI pubblica qui un documento di chiarezza non totale e luminosissima, ma che mi ha levato più di una curiosità.)
Nelle architetture moderne, invece, i due elementi (DSLAM e BRAS) collassano nel DSLAM, con i grossi risparmi che ne derivano: non devi pagare la "cell tax", cioè l'overhead dell'incapsulamento di IP in cellette ATM, non devi gestire la rete ATM… e presumo che anche da noi gli operatori che si sono attestati in ULL nelle centrali tendano a preferire questa soluzione…
Ciao!

Mi spiego: se ho ben capito, i DSLAM recenti (in reti recenti ed architettate in questo modo) sono L3 come scriveva Andrea, perciò dalle porte di backhaul si raccolgono già pacchetti IP. Questo ha una serie di conseguenze aggiuntive: devi decidere come assegnare gli indirizzi IP, come gestire le code (se vuoi scremare il traffico già a livello del DSLAM), che tipo di routing vuoi fare, e così via.
Sul DSLAM a cui sono attaccato io, con la mia ADSL NGI, tutto questo non accade. Tra il mio router ed il DSLAM in centrale vengono scambiate delle celle ATM su di un circuito virtuale; al DSLAM gli identificatori del VP e VC (i classici 8/35) vengono swappati con degli altri identificatori, le celle vengono trasportate come va meglio a Telecom fino al punto di consegna di competenza, dove i vari virtual path – che aggregano a loro volta una quantità di virtual circuit - vengono consegnati all'operatore, nel mio caso NGI. Poi è l'operatore a decidere se vuole portare le celle così come sono da qualche altra parte, o trasformare il traffico in traffico IP; se non vado errato, NGI preferisce restare in ATM fino a Milano.
Gli elementi che elaborano questo traffico ATM erano tradizionalmente i BRAS (broadband remote access server): di loro competenza è la gestione delle sessioni PPP (autenticando tramite Radius o TACACS+), la gestione del routing e così via. Lo stesso vale per le DSL Ethernet, salvo che Telecom consegna all'operatore dei frame Ethernet anziché delle celle ATM. (TI pubblica qui un documento di chiarezza non totale e luminosissima, ma che mi ha levato più di una curiosità.)
Nelle architetture moderne, invece, i due elementi (DSLAM e BRAS) collassano nel DSLAM, con i grossi risparmi che ne derivano: non devi pagare la "cell tax", cioè l'overhead dell'incapsulamento di IP in cellette ATM, non devi gestire la rete ATM… e presumo che anche da noi gli operatori che si sono attestati in ULL nelle centrali tendano a preferire questa soluzione…
Ciao!
- andrewp
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Non sono "mini", ma si.ep ha scritto:… ma vi state riferendo a qualche DSLAM in particolare? Perché la descrizione di Andrea mi ricorda i mini-DSLAM che probabilmente vengono installati oggigiorno (in posti "civili"),
Wholesale é il nome dell´offerta che raccoglie clienti per conto terzi; ovvero nelle zone non coperte si richiede a Telecom di utilizzare i propri DSLAM e tutto viene portato nel punto di consegna piú vicino dove il tunnel layer2 deve essere terminato e da dove vengono rilasciati gli IP.ep ha scritto: ma credevo che i DSLAM più impiegati oggigiorno in Italia si limitassero a fare raccolta L2 (ATM o Ethernet) e backhaul su apposito virtual path, nel caso ATM, o su apposita VLAN, nel caso Ethernet…
Fa sempre bene curiosare! Anche se a volte in giro, su wikipedia e simili soprattutto, si trovano informazioni incomplete, insufficienti, confuse o errate.ep ha scritto:Siccome raccolgo informazioni scavando a zonzo per la rete, ma non ho alcuna esperienza "diretta", sarei curioso di sapere che notizie avete! (sì, mi metto anch'io nel numero dei curiosi)
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My badAndrea.Pezzotti ha scritto:Non sono "mini", ma si.


Infatti. Noto che diversi operatori hanno scelto di non coprire proprio nulla ed appoggiarsi esclusivamente a Telecom (NGI, ma credo anche KPNQwest, che mi sembra guadagnare posti nel mercato aziendale italiano…)Wholesale é il nome dell´offerta che raccoglie clienti per conto terzi; ovvero nelle zone non coperte si richiede a Telecom di utilizzare i propri DSLAM e tutto viene portato nel punto di consegna piú vicino dove il tunnel layer2 deve essere terminato e da dove vengono rilasciati gli IP.
Casi come quello di NGI mi fanno credere che, sfruttando la rete preesistente di BT Italia, avessero una certa convenienza a portare tutto a Milano in ATM (la fibra spenta era già lì…) e concentrare là l'infrastruttura (i due serie 12000, il Service Control Engine…).
Vengo perlopiù dal mondo Linux, dove tradizionalmente la fonte d'informazioni più quotata è il codice sorgente. Peccato che Cisco non abbia rilasciato nulla dopo IOS 11.xFa sempre bene curiosare! Anche se a volte in giro, su wikipedia e simili soprattutto, si trovano informazioni incomplete, insufficienti, confuse o errate.

Ciao!
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Andrea.Pezzotti ha scritto: ....
nb. Ci sono essere DSLAM che hanno funzionalitá Voice/Data integrata.
sisi, da noi usiamo i Malc, dei DSLAM della Zhone con schede combo, voce ed adsl. Dal DSLAM al cliente la voce viene trasportata in POTS, linea tradizionale. Dal DSLAM al mondo esterno in VoIP.
Ciao!
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Avevo scritto "ci possono essere", poi corretto con "sono" ma ho dimenticato di togliere "essere", sembra la frase di un albaneseAndrea.Pezzotti ha scritto: nb. Ci sono essere DSLAM

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Andrea complimenti per la spiegazione !
Ora è più chiara anche a me la funzione dei DSLAM
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Interessante!
Allego uno schemino interessante, dove ho fatto un pò di collage, che va a braccetto con quanto scritto nei post precedenti

Credo che gli schemi rappresentino quello a cui faceva riferimento "ep" dove i DSLAM non solo altro che apparati L2.
Tagliando corto la differenza tra PPPoA e PPPoE la fa il local loop(in ATM o ETH)
Quando si usa il PPPoE, se non ho capito male, il DSLAMdovrà cambiare l'encapsulation L2 da ethernet ad ATM e viceversa.
Notare che i tunnel PPPoA/PPPoE terminano entrambi sull'aggregation router.
Inoltre faccio presente che la nuvoletta ATM serve solo per la concentrazione dei DSLAM verso gli aggr.routers.
Una cosa che non capisco è perchè nello schema del PPPoA la negoziazione LCP/IPCP avviene tra aggr.router e il PC nella LAN. Non dovrebbe avvenire tra aggr.router e CPE ??
In questo schema, non sono presenti i BRAS. Dove li collochereste?
Se qualcuno vuole arricchiere di dettagli ..... è il benvenuto.
Allego uno schemino interessante, dove ho fatto un pò di collage, che va a braccetto con quanto scritto nei post precedenti

Credo che gli schemi rappresentino quello a cui faceva riferimento "ep" dove i DSLAM non solo altro che apparati L2.
Tagliando corto la differenza tra PPPoA e PPPoE la fa il local loop(in ATM o ETH)
Quando si usa il PPPoE, se non ho capito male, il DSLAMdovrà cambiare l'encapsulation L2 da ethernet ad ATM e viceversa.
Notare che i tunnel PPPoA/PPPoE terminano entrambi sull'aggregation router.
Inoltre faccio presente che la nuvoletta ATM serve solo per la concentrazione dei DSLAM verso gli aggr.routers.
Una cosa che non capisco è perchè nello schema del PPPoA la negoziazione LCP/IPCP avviene tra aggr.router e il PC nella LAN. Non dovrebbe avvenire tra aggr.router e CPE ??
In questo schema, non sono presenti i BRAS. Dove li collochereste?
Se qualcuno vuole arricchiere di dettagli ..... è il benvenuto.
- andrewp
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Cosí pare, giá!Marx ha scritto: Credo che gli schemi rappresentino quello a cui faceva riferimento "ep" dove i DSLAM non solo altro che apparati L2.
Il contrario, PPPoE significa PPPoverEthernet, PPPoA PPPoverATM in entrambi i casi, l´uscita é sempre un rj11 a casa.Marx ha scritto:Tagliando corto la differenza tra PPPoA e PPPoE la fa il local loop(in ATM o ETH)
Quando si usa il PPPoE, se non ho capito male, il DSLAMdovrà cambiare l'encapsulation L2 da ethernet ad ATM e viceversa.
Non ho tempo di spiegarloMarx ha scritto:In questo schema, non sono presenti i BRAS. Dove li collochereste?


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In effetti mi rendo conto di non avere le idee del tutto chiare.Andrea.Pezzotti ha scritto:Il contrario, PPPoE significa PPPoverEthernet, PPPoA PPPoverATM in entrambi i casi, l´uscita é sempre un rj11 a casa.Marx ha scritto:Tagliando corto la differenza tra PPPoA e PPPoE la fa il local loop(in ATM o ETH)
Quando si usa il PPPoE, se non ho capito male, il DSLAMdovrà cambiare l'encapsulation L2 da ethernet ad ATM e viceversa.
Proprio qua c'è un esempio di PPPoE configurato su un'interfaccia ATM. Però mi sembra un caso strano, perchè sarebbe PPPoE over ATM!? Perchè non si dovrebbe usare PPPoA?????
http://www.cisco.com/en/US/products/hw/ ... 4475.shtml
A quanto pare anche se si chiama PPPoE non è detto che ci debba essere per forza un tratto ethernet.
Io pensavo che il nome derivasse dal fatto che il punto dove era attivo il client PPPoE(router o PC) fosse collegato via ethernet.
Evidentemente non riesco a farmi un 'idea chiara perchè le modalità d'implementazione sono tante è per questo che crea confusione.
Non ho trovato un bello schema come quello che hai proposto tu con i vari header riguardante il PPPoE
